ICRA PROJECT
centro internazionale
di ricerca sull'attore
ICRA PROJECT
INTERNATIONAL CENTRE
FOR RESEARCH ON THE ACTOR
La creazione del Centro Internazionale di Ricerca sull'Attore che raccoglie, coordina e sviluppa attività nel campo del teatro, della musica, della pedagogia nell’arte drammatica e dei linguaggi multimediali, si concretizza poi nel 1999. I due direttori hanno alle spalle un lungo percorso di formazione e pratica teatrale di rilievo internazionale. Unendo il loro percorso formativo e la loro vasta esperienza teatrale nazionale e internazionale, coniugando percorsi differenti sviluppano così una pedagogia che coordina la ricerca, riguardante il movimento, che fa capo a maestri come Decroux, Feldenkrais, Lecoq, Gurdjieff.
Leggi tuttoUn progetto pedagogico e creativo con accademie d’arte drammatica europee, russe, americane e compagnie teatrali italiane di altissimo profilo artistico.
Leggi tuttoAssemblea di Teatro fucina di incontri e confronti.
La conoscenza come memoria collettiva quale strumento di crescita, cambiamento e democrazia.
di Michele Monetta e Giuseppe Rocca
Teoria, tecnica e pedagogia teatrale tra Mimo Corporeo e Commedia dell'Arte
Prefazione
Marco De Marinis
Postfazione
Glauco Mauri
Editore Dino Audino
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GIUSEPPE ROCCA
Giuseppe Rocca è laureato in lettere moderne all’Università di Lecce e diplomato in regia all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio d’Amico dove ha tenuto la cattedra di Storia dello spettacolo. Ha insegnato, inoltre, Storia e tecnica della regia all’Accademia di Belle Arti di Napoli e Sceneggiatura alla Nuova Università del Cinema e della Televisione, Roma.
È sceneggiatore, regista e autore teatrale e radiofonico. Come sceneggiatore ha vinto due volte il Premio Solinas, 1988 e 1991 (Una lingua tagliata, e Il bambino che impazzì d’amore), il premio svizzero, Le Manuscrit de Vercorin, 1993 (L’harmonie de cristal), il Premio Moravia 1993 (Il diavolo va e viene), il Premio Flaiano, 2005 e il Premio Bufalino, 2006 (Il resto di niente). Ha scritto con Michele Monetta, Mimo e Maschere, tecnica e pedagogia teatrale tra Mimo Corporeo e Commedia dell’Arte (Audino editore, 2016).
EDUARDO BELLINGERI
Eduardo Bellingeri è Professore Ordinario in Storia del teatro e dello spettacolo, Facoltà di Lettere e Filosofia, ed ex direttore del Dipartimento di Beni Culturali, Musica e Spettacolo all’Università di Roma Tor Vergata.
Presso l’Università degli Studi
G. D’Annunzio di Chieti e Pescara è titolare della ricerca Iconografia dei modelli teatrali, volta alla classificazione di documenti concernenti le diverse tipologie dello spazio scenico e della scenografia, dal teatro greco al Novecento.
ANTONIA LEZZA
Antonia Lezza è Professore Associato di Letteratura italiana e di Letteratura teatrale italiana e membro del Collegio dei Docenti del Dottorato in Studi letterari, linguistici e storici all’Università degli Studi di Salerno È membro del Collegio dei Docenti del Dottorato in Italianistica presso l’Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”.
Ha scritto diversi saggi di letteratura teatrale, tra cui su Carlo Goldoni, Raffaele Viviani, Totò, Eduardo e Peppino De Filippo. I suoi interessi scientifici riguardano anche il teatro d’emigrazione e il teatro risorgimentale. Ha ideato e cura il sito Teatro Napoletano (www.teatro.unisa.it), un archivio web di autori del teatro napoletano che offre informazioni bio-bibliografiche, recensioni, materiale audiovisivo, opere in rete edite e inedite dall’Ottocento al Novecento.
ETIENNE DECROUX (1898-1991)
Etienne Decroux, uno dei maestri del teatro del XX secolo e conosciuto come padre del mimo moderno, inizia la sua carriera nel 1923 all’École du Vieux-Colombier diretta da Jacques Copeau. Lavora come attore nella compagnia teatrale di Louis Jouvet e Gaston Baty, al Théâtre de l’Atelier di Charles Dullin e nei film di Jacques e Pierre Prévert, tra i più famosi, Les Enfants du Paradis di Marcel Carné.
Gli esercizi con la maschera neutra che vede all’École du Vieux-Colombier nel giugno del 1924, spinge Decroux per oltre 60 anni ad approfondire la sua ricerca artistica e pedagogica per sviluppare in una continua evoluzione un nuovo genere di teatro fisico fortemente codificato che chiama mimo corporeo. Studia il coordinamento armonico fra il tronco e gli arti, il pensiero e la forma, sempre preferendo l’atteggiamento al gesto, definendo il movimento come una successione di atteggiamenti.
Nel 1940 apre la sua scuola di mimo corporeo a Parigi, dove insegna fino a qualche anno prima della sua morte, avvenuta nel 1991. Ha insegnato mimo corporeo anche al Piccolo Teatro di Milano e all’Actor’s Studio di New York. Tra i suoi allievi più famosi: Jean Louis Barrault, Gerard Depardieu, Raymond Devos, Marise Flach, Jessica Lange, Marcel Marceau, Marilyn Monroe e Michel Serrault.
ANNAMARIA SAPIENZA
Annamaria Sapienza è laureata in lettere moderne All’Università degli Studi di Napoli “L’Orientale” con tesi di laurea in Storia del teatro e dello spettacolo, ha conseguito un dottorato di ricerca in Storia del teatro moderno e contemporaneo.
Ha insegnato Storia del teatro italiano presso l’Università di Napoli “L’Orientale” e Storia del teatro e dello spettacolo e Teatro di animazione presso l’Università di Salerno. Oggi insegna Teorie e modelli del teatro contemporaneo presso la Facoltà di Scienze Umanistiche e della Formazione dell’Università di Salerno.
LORENZO SALVETI
Lorenzo Salveti, regista e drammaturgo, dal 2007 al 2015 è stato direttore dell’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio d’Amico a Roma, dove insegna recitazione e regia dal 1976. Ha tenuto corsi di recitazione al Centro Sperimentale di Cinematografia, alla Scuola di Teatro di Bologna, alla Scuola Europea per l’Arte dell’Attore della Fondazione Teatro di Pisa, San Miniato (Pisa) e in diverse scuole europee e dell’America del Sud.
È stato docente di Istituzioni di regia presso l’Università di Siena e presso l’Università di Roma “Tor Vergata”.
Ha scritto e adattato per il teatro numerosi testi ed ha curato numerose regie liriche e teatrali. Ha diretto per la televisione numerose commedie e si è dedicato per molti anni alla regia radiofonica. Ha vinto due volte il Prix Italia nella categoria Radio Drama (nel 1979 e nel 1981). Nel 1996 gli è stata conferita l’onorificenza di Grande Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.
TADEUSZ LEWICKI
Tadeusz Lewicki è docente Aggiunto di Semiotica generale, Storia del teatro, Teoria e tecnica del linguaggio teatrale alla facoltà di Scienze della Comunicazione sociale dell’Università Pontificia Salesiana di Roma.
È consulente per i gruppi di teatro in educazione e di diversi gruppi formativi di educazione teatrale in Italia e in Polonia. È stato docente invitato presso l’Università di Malta e Distinguished Scholar presso il Diederich College of Communication dell’Università Marquette (Milwaukee, Wisconsin, USA).
GIOVANNI GRECO
Giovanni Greco, scrittore, traduttore, attore e regista teatrale, si è laureato in lettere classiche presso la Sapienza Università di Roma e diplomato in regia presso l’Accademia Nazionale di Arte Drammatica Silvio D’Amico, dove insegna Recitazione in versi. Inoltre è specializzato in regia presso la Guildhall School of Music and Drama di Londra.
Ha vinto il Premio Italo Calvino per il romanzo Malacrianza, (Nutrimenti, 2012), tradotto Vuoti di Tony Harrison (Einaudi, 2008) e Antigone di Sofocle (Feltrinelli, 2013), ha pubblicato Teatri di pace in Palestina (manifestolibri, 2005) e curato con A.M. Belardinelli il volume Antigone e le Antigoni. Storia, forme, fortuna di un mito (Mondadori, 2010).
MARCO DE MARINIS
Marco De Marinis è Professore Ordinario di Discipline teatrali nel Dipartimento delle Arti dell’Università di Bologna. Insegna Storia del teatro e dello spettacolo nella laurea triennale del DAMS–Teatro e Teorie e culture della rappresentazione nella laurea magistrale in Discipline dello spettacolo dal vivo.
I suoi interessi scientifici riguardano principalmente: la teoria teatrale; le esperienze teatrali del Novecento, con particolare riferimento ai maestri della regia, al mimo corporeo e al ‘nuovo teatro’ del secondo dopoguerra; lo spazio scenico e l’iconografia teatrale. Inoltre, è coordinatore dell’indirizzo teatro del Dottorato in arti visive, cinema, musica e teatro.
ROBERTO DANESE
Roberto Danese è Professore Ordinario di Filologia classica all’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo, dove insegna anche Letteratura e cinema e dirige il master Redattori per l’informazione culturale nei media; è docente della Scuola di Dottorato in Storia, Archeologia e Antropologia del Mondo Antico presso l’Università di Siena.
I suoi interessi scientifici riguardano particolarmente: Plauto, Terenzio e il teatro latino arcaico, l’ecdotica dei testi classici, la didattica dell’antico, l’antropologia del mondo antico, la metrica classica e gli strumenti informatici per lo studio delle discipline umanistiche.
BARBARA URY SPARTI (1932-2013)
Barbara Sparti era una storica della danza, danzatrice, ricercatrice e studiosa che ha dedicato la sua vita a studiare la danza italiana dal Quattrocento al Seicento. Ha studiato musica e danza moderna a New York prima di trasferirsi in Italia nel 1955. Si è specializzata nella pedagogia Orff e l’euritmica di Dalcroze a Salisburgo e Ginevra e ha insegnato musica e movimento a bambini e adulti per più di 40 anni.
Dal 1975 al 1988 ha fondato e diretto il Gruppo di Danza Rinascimentale che rimontava e metteva in scena coreografie rinascimentali in Italia e nelle maggiori città europee. Ha creato coreografie per l’opera, il teatro e la televisione.
È stata “Distinguished Visiting Professor” presso l’Università della California di Los Angeles (1990) e “guest lecturer” e coreografa all’Università di Tel Aviv, all’Università Ebraica di Gerusalemme e all’Accademia Rubin di Musica e Danza di Gerusalemme (1997), all’Università della California di Santa Cruz (2000) e in residenza all’Università di Princeton (2002).
Ha curato e tradotto il trattato di danza del 1463 di Guglielmo Ebreo, De pratica seu arte tripudii (Oxford, Clarendon Press, 1993) ed ha curato e scritto l’introduzione dettagliata all’edizione anastatica del manoscritto del trattato di danza del 1614 di Ercole Santucci, Mastro da ballo (Georg Verlag Olms, 2004). Inoltre è l’autrice di vari articoli sulla danza rinascimentale e barocca in Italia per riviste socializzate.
MARK REESE (1951-2006)
Mark Reese è stato una delle massime autorità al mondo sul lavoro di Moshe Feldenkrais. Studia con Moshe Feldenkrais dal 1975 sino alla sua morte, avvenuta nel 1984. Prima di incontrare Feldenkrais, Reese si occupava di musica e di teatro sperimentale nella zona della Baia di San Francisco. Si è laureato in psicologia e filosofia all’Università Statale di Sonoma, California, nel 1976.
Fu fra i primi insegnanti statunitensi a essere scelto da Moshe Feldenkrais per formare i nuovi insegnanti del suo Metodo. Reese è stato fondamentale a introdurre e diffondere il Metodo Feldenkrais negli Stati Uniti e ha formato insegnanti del Metodo Feldenkrais anche in Europa e in Australia.
È autore di numerosi articoli sul Metodo Feldenkrais su varie pubblicazioni. Ha scritto la prefazione dell’edizione del 2002 de L’io potente, di Moshe Feldenkrais. È coautore con David Zemach¬–Bersin e Kaethe Zemach¬–Bersin di Benessere Completo con il Metodo Feldenkrais ed ha registrato numerosi programmi audio sul Metodo Feldenkrais.
MOSHE FELDENKRAIS (1904-1984)
Moshe Feldenkrais era ingegnere, fisico, inventore, maestro di arti marziali e studioso dello sviluppo umano. Per via di un vecchio infortunio al ginocchio e le incerte prospettive di un intervento chirurgico, inizia un percorso che durò tutta la vita, l’esplorazione della relazione tra movimento e coscienza, gettando le basi del Metodo Feldenkrais.
Nello sviluppare il suo Metodo, Moshe Feldenkrais studia, tra l’altro, l’anatomia, la fisiologia, lo sviluppo infantile, le scienze motorie, l’evoluzione, la psicologia, e una serie di pratiche orientali di consapevolezza e altri approcci somatici.
Feldenkrais insegnò in Israele e in Europa negli anni sessanta e settanta e in Nord America negli anni settanta e ottanta. Inoltre, insegnò per diversi anni al Théâtre des Bouffes du Nord di Peter Brook.
RENA MIRECKA (1934)
Rena Mirecka è stata uno dei membri fondatori del Teatro Laboratorio di Jerzy Grotowski, dal 1959 fino alla sua dissoluzione nel 1984. Ha condotto gli esercizi plastici della compagnia, che ha sviluppato insieme a Grotowski e che hanno costituito una parte fondamentale degli esercizi della compagnia.
Ha interpretato i principali ruoli femminili in tutti gli spettacoli della compagnia, tra cui Akropolys di Wyspiański (1962), Il Principe costante di Calderón e adattato da Słowacki (1965), e Apocalypsis cum Figuris (1968).
Dal 1982 persegue un’attività di ricerca e sperimentazione teatrale e parateatrale. Nel 1992, con Ewa Benesz, ha fondato l’International Centre of Work Prema Sãyi in Sardegna, dove ha continuato per diversi anni la sua ricerca parateatrale. Dal 2000 conduce i seminari di parateatro e teatro presso l’Istituto Grotowski di Breslavia.
JULIE GOELL (1951-2016)
Julie Goell, attrice, pagliaccia, comica, regista, mima, musicista, burattinaia e cantante, è nata a New York e si trasferisce a Roma nel 1964.
Nel 1970, torna negli Stati Uniti per studiare teatro all’Emerson College di Boston e fonda il Pocket Mime Theatre. Si laurea nel 1974 e torna a Roma dove, nel 1981, completa la formazione d’insegnante per il teatro fisico presso l’Istituto studi dello spettacolo – Teatro Studio. Lo stesso anno torna a vivere a New York e nel 1986 si stabilisce nel Maine. Nel 2002, si diploma in contrabbasso alla Scuola di Musica dell’Università del Southern Maine, dove frequenta il corso di canto con Margaret Yauger.
A Roma, nella metà degli anni ’70, si esibisce come cantante e lavora come attrice per il teatro, il cinema e la televisione. Intraprende tournée con la compagnia di mimo I Gesti e insegna commedia fisica con Roy Bosier al Teatro Studio. A Ginevra lavora con Mummenschanz, la famosa compagnia teatrale di mimo e maschere e intraprende una tournée con il circo svizzero Schaubude. Gira la Svizzera con il suo trio di jazz, Impromptu e l’Italia per tre estati cantando con la big band, La Grande Orchestra da Ballo di Testaccio.
A New York, negli anni ’80, recita nello spettacolo di Broadway, Ghetto e cura la regia di numerose produzioni teatrali. Insegna recitazione e cura la regia degli spettacoli presso l’Università del Southern Maine, l’Università del Maine e il Colby College, Maine. Insieme al marito, Avner Eisenberg, insegna Eccentric Performing, seminari di approfondimento professionale per attori e pagliacci, al Celebration Barn Theater in South Paris, Maine. In una carriera che attraversa più di cinque decenni, si è esibita e ha insegnato in Asia, Europa, Sud America e Stati Uniti.
MICHELE MANCINI (1947-2005)
Michele Mancini, critico cinematografico e saggista, ha conseguito una laurea in filosofia e una in sociologia presso la Sapienza Università di Roma con tesi attinenti il linguaggio filmico.
Dal 1979 al 1989, è stato Direttore del laboratorio cinematografico alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Palermo. Dal 1969 al 1976, ha fatto parte della redazione e del direttivo della rivista, Filmcritica. Dal 1977 al 1981, con Giuseppe Perrella, Alessandro Cappabianca, Ellis Donda e Renato Tommasino, ha fondato e diretto il trimestrale, Fiction – Cinema e pratiche dell’immaginario. Inoltre, ha curato numerose mostre multimediali.
Oltre a numerosi saggi e articoli apparsi su varie riviste, ha pubblicato diversi libri tra cui Max Ophuls (La Nuova Italia, 1978) ed Erich Rohmer (La Nuova Italia, 1982) e ha curato con Giuseppe Perrella, Pier Paolo Pasolini. Corpi e luoghi (Theorema, 1981) e Michelangelo Antonioni. Architetture della visione (Coneditor, 1986), due volumi di 598 pagine illustrate con oltre 5.000 fotografie, disegni, grafici e altri interventi visivi.
Nel 1983, Michele Mancini ed Enrico Ghezzi, convinsero Michelangelo Antonioni di tornare a Lisca Bianca, l’isolotto siciliano dove 23 anni prima aveva girato L’Avventura per realizzare un inserto di 9 minuti per il programma televisivo, Falsi ritorni, per un’archeologia del set, che avevano ideato per la Rai, ma che rimase incompiuto. Il cortometraggio intitolato, Ritorno a Lisca Bianca, fu presentato per la prima volta al Festival di Cannes 1989.
VERA BERTINETTI (1933-2013)
Vera Bertinetti si laurea in lettere all’Università di Torino e contemporaneamente si diploma all’Accademia Nazionale D’Arte Drammatica “Silvio D’Amico”; è stata allieva e poi assistente di Orazio Costa. Studia recitazione con Sergio Tofano e Vanda Capodoglio.
Agli studi di danza e pianoforte associa un periodo di studio sul mimo all’École Internationale de Théâtre Jacques Lecoq a Parigi. Per diversi anni ha insegnato recitazione in versi e regia presso l’Accademia Nazionale D’Arte Drammatica “Silvio D’Amico” e arte scenica al Conservatorio di Musica “F. Morlacchi” di Perugia. Ha firmato più di trecento regie in spettacoli di prosa, lirica, vaudeville, operette e drammi radiofonici.
MONIKA PAGNEUX (1927)
Monika Pagneux studia danza moderna alla scuola di Mary Wigman a Berlino e diventa membro della sua compagnia. A Parigi studia danza classica con Atty Chadinoff e Nora Kies e studia mimo corporeo con Etienne Decroux. Studia la maschera neutra ed espressiva, commedia dell’arte, mimo e movimento con Jacques Lecoq alla sua École Internationale de Théâtre, dove insegna dal 1963 al 1980.
Durante gli anni ’70, approfondisce il lavoro sul corpo con il metodo Feldenkrais e la tecnica Alexander. Collabora con Peter Brook al Centre International de Recherche Théâtrale (CIRT, Centro internazionale per la ricerca teatrale) e al Théâtre des Bouffes du Nord.
Nel 1980, fonda a Parigi l’École de Formation Théâtrale con Philippe Gaulier, dove insegna sino al 1987. Dal 1988 dirige laboratori per attori, danzatori e cantanti in Europa, Nord America, Australia e Giappone.
Peter Brook ha detto di lei: «Il lavoro di Monika è originale, è tutto suo. L’ha costruito con cura per molti, molti anni e ha ispirato innumerevoli studenti e professionisti in tutto il mondo. È concreto, è preciso ma non tecnico. Riguarda la vita, è per la vita e può essere portato nel campo del teatro solo quando il teatro è veramente alla ricerca di momenti di verità».
MARISE FLACH (1927-2016)
Marise Flach, frequenta la scuola d’arte drammatica E.P.J.D. (Education par le jeu dramatique) di Parigi diretta da Jean-Louis Barrault. Nel 1949 entra nel gruppo di Etienne Decroux e partecipa nei suoi diversi spettacoli in Francia e all’estero.
Dal 1953 al 2016, prima come assistente di Decroux, quindi come titolare, si dedica all’insegnamento del mimo nella Civica Scuola d’Arte Drammatica di Milano poi Scuola del Piccolo Teatro. Insegna mimo e movimento a numerosi attori, mimi e registi ormai noti e apprezzati nel campo teatrale, cinematografico e televisivo.
Come mimo-coreografa collabora a molti spettacoli di prosa, in particolare ai prestigiosi allestimenti del regista Giorgio Strehler e Orazio Costa al Piccolo Teatro di Milano. Per la lirica collabora, tra l’altro, all’allestimento di Simon Boccanegra di Verdi, L’amore delle tre melarance di Prokofiev, Woyzeck di Berg al Teatro della Scala di Milano e de Il flauto magico di Mozart a Salisburgo. Con Angelo Corti realizza e partecipa a diversi spettacoli di mimo, anche televisivi.